Moltitudine e Libertà
Casella di testo: La resistenza è la caratteristica principale dei soggetti. Il soggetto in quanto corpo resiste agli altri corpi, altrimenti non potrebbe esistere, e come resiste fisicamente resiste anche mentalmente.
Dalla resistenza all’indignazione, dall’indignazione all'opposizione, dall’opposizione alla rivolta.
Leon Battista Alberti affermava  che l'uomo nel mondo può creare il suo mondo, splendido nell'arte  e fecondo nella vita civile, gareggiando con la natura dopo aver compreso le sue leggi e facendosi come essa creatore di mondi armoniosi, confidando nelle proprie capacità : “Dunque non è potere della fortuna, non è, come alcuni sciocchi credono, così facile vincere chi non voglia esser vinto. Tiene giogo la fortuna solo a chi se gli sottomette”

Qualsiasi dittatura, fondamentalismo religioso, sistema politico tende a fondare al di fuori degli individui le basi del suo potere con il pretesto della salvezza ultraterrena o della conservazione della pace sociale: in tutti questi i sistemi la moltitudine dei soggetti è considerata per natura incline al peccato o alla guerra civile.
 
Il meccanismo cela una forma di comando in cui una parte della società domina sull’altra che, nonostante sia inclusa nell’apparato produttivo, è comunque esclusa nella ripartizione della ricchezza prodotta.
Siamo di fronte ad una contraddizione, la forma sociale della di produzione e l’appropriazione privata del prodotto, sulla quale è imperniato uno Stato o un’organizzazione che riproducono se stessi e questo rapporto.

Dopo il Medioevo non potendo più fondare il potere politico sulla trascendenza divina le classi dirigenti rifondarono gli stati assolutisti su un altro tipo di trascendenza per contenere la spinta democratica: Hobbes afferma che lo stato assolutistico è necessario in quanto gli individui sono per loro natura inclini alla guerra civile, l’uno contro l’altro, e l’assolutismo è necessario per la conservazione della società. Il concetto è protego ergo obligo.

Oggi la critica e la storia, i movimenti reali all’interno del tessuto sociale, hanno demolito non solo queste mistificazioni, ma evidenziato anche i limiti e le contraddizioni di molti e più recenti ordinamenti liberal-democratici: soltanto con un nuovo assetto in cui tutti abbiano gli stessi poteri e diritti, che non vi sia la delega della rappresentanza e l’appropriazione da parte una minoranza della ricchezza prodotta, l’umanità potrà integralmente essere tale.

“Possiamo governare tutti insieme solo se possediamo tutti gli stessi poteri e se siamo liberi di agire e di scegliere”..

I soggetti nella loro produzione biopolitica racchiudono una potenzialità infinita che non può essere contenuta da qualsiasi forma di potere.
Il potere biopolitico, il comando, la costrizione si esercitano su uomini liberi. La libertà è la componente essenziale dell'individuo e pertanto precede la condizione di soggezione.

“Il potere si esercita solo su soggetti liberi e dunque la resistenza di questi soggetti non è posteriore al potere, ma in quanto espressione della loro libertà, è prioritaria; la rivolta è un’espressione e un esercizio della libertà che non solo precede, ma anzi prefigura le forme che il potere metterà in campo nel momento della reazione”.

Nelle forme di ribellione contro la costrizione gli individui attuano la componente essenziale del loro essere, esercitano la loro potenza. Le forme d comando sono le determinazioni storiche della risposta del potere alla potenza degli individui.

Nella società postmoderna le forme di ribellione e rivolta assumono una forma biopolitica in quanto nell’era della produzione immateriale e biopolitica la moltitudine è controllata dal biopotere ed il luogo della produzione non è più la fabbrica ma la metropoli, poiché l’estrazione del plusvalore avviene nella produzione dei rapporti sociali stessi e nell’appropriazione del comune.

Le forme di rivolta e disobbedienza sono parte integrante in questa situazione, sono espressioni di singolarità completamente immerse nella realtà del comune.
L’indignazione è il primo gradino. Indignazione, che secondo Spinoza è “L’odio contro colui che ha fatto male a un altro”.

“L’indignazione, la disobbedienza e la rivolta sono figure di una rottura nella fabbrica antropologica della società”.

Umanità e resistenza.

Potenza contro potere - Libertà contro comando - Valore d'uso contro valore di scambio